Filippo aveva quattro anni. Dormiva nel suo letto quando l’acqua se l’è portato via insieme alla sua famiglia. Era la notte tra sabato e domenica scorsa quando a Livorno il Rio Maggiore è esploso sotto i colpi di un nubifragio che in poche ore ha fatto venir giù la pioggia di sette mesi. Otto morti, otto croci da aggiungere all’elenco delle vittime di un paradosso tutto italiano. Perché quella del nostro Paese è una fotografia difficile da mandar giù: sono sette milioni gli italiani che vivono con l’incubo di una frana o di un’alluvione; quasi otto i miliardi stanziati dal governo per mettere in sicurezza il territorio, appena 114 milioni i soldi spesi, meno dell’uno e mezzo per cento del totale. E intanto si continua a morire. Ne parliamo con Rossella Muroni, presidente di Legambiente; con Giuseppe Romano, della Direzione centrale per l’Emergenza dei Vigili del Fuoco e con Valerio Rossi Albertini, ricercatore del Cnr.